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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), IV, 30
 
originale
 
30. "En rerum naturae prisca parens, en elementorum origo initialis, en orbis totius alma Venus, quae cum mortali puella partiario maiestatis honore tractor et nomen meum caelo conditum terrenis sordibus profanatur! Nimirum communi nominis piamento vicariae venerationis incertum sustinebo et imaginem meam circumferet puella moritura. Frustra me pastor ille cuius iustitiam fidemque magnus comprobavit Iuppiter ob eximiam speciem tantis praetulit deabus. Sed non adeo gaudens ista, quaecumque est, meos honores usurpaverit: iam faxo eam huius etiam ipsius inlicitae formonsitatis paeniteat." Et vocat confestim puerum suum pinnatum illum et satis temerarium, qui malis suis moribus contempta disciplina publica flammis et sagittis armatus per alienas domos nocte discurrens et omnium matrimonia corrumpens impune committit tanta flagitia et nihil prorsus boni facit. Hunc, quamquam genuina licentia procacem, verbis quoque insuper stimulat et perducit ad illam civitatem et Psychen ? hoc enim nomine puella nuncupabatur ? coram ostendit,
 
traduzione
 
?'Ecco che io, l'antica madre della natura, l'origine prima degli elementi, la Venere che d? vita all'intero universo, sono ridotta a dividere con una fanciulla mortale gli onori dovuti alla mia maest? e a veder profanato dalle miserie terrene il mio nome celebrato nei cieli. Nessuna meraviglia, allora, se durante i riti espiatori dovr? sopportare un culto equivoco, diviso a met? e se una fanciulla che non potr? sfuggire alla morte ostenter? le mie sembianze. 'A nulla ? valso allora che quel pastore la cui giustizia e lealt? fu dallo stesso Giove riconosciuta, per la straordinaria bellezza prescelse me fra dee tanto pi? illustri. 'Ma non se li godr? a lungo costei, chiunque sia, gli onori che mi usurpa: la far? pentire io della sua bellezza che non le spetta.' 'E l? per l? chiam? il suo alato figliuolo, quel cattivo soggetto che, infischiandosene della pubblica morale, ha la pessima abitudine di andarsene in giro armato di torce e di frecce, di entrare di notte nelle case della gente e profanare i letti nuziali insomma di provocare impunemente un sacco di guai, senza far mai nulla di buono. E sebbene fosse un briccone e sfacciato per natura, lei questa volta con le sue parole lo incoraggi? e lo aizz?, lo condusse fino a quella citt?, gli indic? Psiche - cos? si chiamava la fanciulla - e gli raccont? gemendo e fremendo d'indignazione tutta la storia della bellezza contesa.
 

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